Andata e Ritorno – Un racconto Hobbit di Edoardo Pivanti

Non so quale sia la parte più nerd, se essermi dato dell’Hobbit o aver citato il finale del Signore degli Anelli. Eppure ci sono settimane che ti stravolgono, ti sfiancano, ma che ti lasciano tanto. E che non recuperi nemmeno dopo 14 ore di sonno, poichè quando torni alla normalità riannodi i fili piano piano e non sai se vorresti ancora essere sballotato di qua e di là oppure preferisci il tuo caldo focolare.

Tutto è cominciato settimana scorsa, con la prima lectio magistralis di “Scuola di Politiche” (per maggiori dettagli rimando ad un mio precedente post). Ho scoperto un lato semi-ignoto di me, ossia il lato vagabondo. Ho camminato in giro per Roma da solo non so quante ore, già la adoravo prima ora ancor di più. Città estremamente caotica, ma legata da una solidarietà pigra che non ti fa sentire da solo in tutto quel disordine, e quando visito Roma per qualcosa che mi piace (indovinate per cosa ahahha) tutto passa in secondo piano. Tutte le piccolezze umane, le ripicchine e gli “scazzi” che si vivono tutti i giorni diventano cosa lontana, un brutto ricordo.

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E dopo Roma? Dalla capitale d’Italia alla capitale Europea per eccellenza: Bruxelles!!! Qui la differenza non l’ha fatta la città, ma con chi l’ho vissuta. La complessità dell’Europa è tutta riflessa nella città: case fiamminghe in centro tutte vicine che fanno a pugni letteralmente con il quartiere e il Parlamento Europeo. Ma è lo sguardo dissacrante che ha fatto la differenza, dove una risata si mischia con la compostezza della città. Il tutto riassumibile con “Ragazzi, ci vediamo al Delirium” oppure “Tra 15 minuti sotto la reception”. E così il Tour Istituzionale dei GD Como si è concluso, in meno di un anno, e abbiamo portato a termine questo nostro sogno.

20151016_064646Non avere tregua nemmeno dopo il secondo ritorno, e ripartire ancora destinazione Roma. E questa volta mi hanno dato le chiavi della città. Piazza Navona deserta, i Quattro Fiumi che si svegliano piano piano, il Pantheon che sbadiglia. E poi tutti a Scuola!!! Aver vissuto prima la parte “sanguigna” e solamente ora la parte “scolastica” della politica non mi dispiace se devo essere sincero.

E quando torni?? Al ritorno il tran tran di tutti i giorni riprende: incontri, persone, amici vecchi e nuovi…

Eppure capisci il senso di tutta la fatica quando una persona ti dice “Mi manchi, torna presto” mentre sei in viaggio, “Continua così sono con te” quando sei giù e “Non vedevo l’ora di vederti” quando torni.

Sono tornato (sempre Signore degli Anelli)

Buona notte

Edoardo

 

1 thoughts on “Andata e Ritorno – Un racconto Hobbit di Edoardo Pivanti”

  1. Caro Edoardo, ho solo il dovere di farti i più sinceri complimenti! Vivi le tue speranze e vedrai che qualcuno (tanti….) ti seguirà e non ti farà mancare la sua fiducia.

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