Questa seconda parte ha un titolo quasi banale ma che riassume tutto il senso di queste ultime elezioni, amministrative ed europee.
Come centrosinistra e come PD ce la giochiamo ancora. Ce la possiamo giocare, possiamo vincere nuovamente.
Ma ci sono delle condizioni, anch’esse semplici da raccontare ma molto più complesse da realizzare che portano a questa credibilità.
Se candidiamo persone credibili, che incarnano tutti quei valori che sono nostri nel loro profondo, nel loro modo di di vivere, allora vinciamo. Se riusciamo ad essere uniti, allora vinciamo. Se non ci spariamo addosso su questioni futili e parliamo al paese, vinciamo. Se siamo perno del mondo che ci sta attorno e non si rassegna al buio, vinciamo.
Se il PD fa il PD davvero, vinciamo.
Certo, è molto più facile scriverlo che farlo…perchè nelle umane cose non è mai semplice.
Questioni che riguardano battibecchi tra dirigenti fanno più gola mediaticamente, e in un’epoca dove conta solamente ciò che appare situazioni simili ti fanno perdere il nocciolo delle questioni sul piatto.
Mediatico vuol dire veloce, e gli slogan del centrodestra sono veloci. Veloci da ripetere, veloci da spiegare, e anche da capire. Noi invece non riusciamo ancora ad avere quella velocità. E la chiave è lì, e non significa svilire o distruggere il nostro messaggio, anzi, vuol dire riuscire a renderlo comprensibile anche ai più. E quando lo rendi comprensibile a tutti resta impresso, e parli al paese. A tutto il paese.
Oltre questo, servono anche altri temi, tanti piccoli temi che ti permettono di parlare a fette più ristrette di popolazione. Ora dirò un’eresia: sebbene l’ultima legge sulle P.IVA sia stata fatta dal Partito Democratico, non abbiamo totalmente la dimensione delle libere professioni e dei lavoratori autonomi, e parlare con loro di tasse e su come modificare la pressione fiscale (come sta facendo la Lega, anche se in modo becero) è una di quelle cose che in territori come la Lombardia può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. È solo un esempio, ma può rendere l’idea.
E con questo mix di credibilità, struttura, temi e dialogo, ce la possiamo giocare ancora.