Si può considerare un percorso, un progetto, un’idea o come volete chiamarlo, giunto all’apice solamente a 28 anni?
Sicuramente la risposta è ancor più retorica della domanda, perchè ovviamente non è così. Ma sicuramente arrivano dei momenti, come quello che sto vivendo ora al limite di una primavera che non vuole finire e un’estate che non ha intenzione di cominciare, nei quali una riga la tiri e qualcosa provi a rendere. Per come si può ovviamente, in base a quello che hai respirato fino a questo momento.
E parto dai ringraziamenti, due persone che mi hanno curiosamente spinto a fare questa cosa che può sembrare una cazzata (e un po’ lo è) ma che oggi, con tutto quello che sta succedendo, può acquisire un minimo di senso: Mariangela e Jack (e no, non è un fake, si chiama veramente così).
Mariangela, perchè mi ha accompagnato in tutti questi anni in modo silenzioso, e da sempre mi ha spronato a mettere nero su bianco quanto vissuto finora, proprio perchè usando le sue parole “nessuno si immagina il bello e la fatica che costa fare una scelta come questa, anzi sei solo criticato e giudicato”.
E Jack, perchè con la sua fresca ingenuità mi ha chiesto “Ma perchè non trasformi il tuo blog in un libro?”, e la mia risposta intrisa di divertito cinismo è stata “perchè qualcuno pagherebbe secondo te per leggere qualcosa scritto da un signor nessuno qualunque che puoi trovare tranquillamente gratis sul web? Solo Zerocalcare ci è riuscito anni fa…”.
Ma , dando retta un po’ ad entrambi e forse a nessuno dei due fino in fondo, ho deciso di buttare giù queste poche righe a puntate e di intitolarle “Il Manualetto”. Appunto, non un manuale di scienza politica, ma poche righe di esperienze, appunti, errori che ho fatto a 20 anni e successi che ho avuto a 28 (e viceversa, e nemmeno mai da solo veramente) da lasciare a chi avrà il piacere di leggerle e di farle sue, o magari che resteranno a marcire su un server chissà in quale angolo del mondo.
Eventi, esperienze, sacrifici, lacrime, ma anche esaltazioni, sbornie di “onnipotenza”, leggerezze…tutto insomma. Perchè alla fine nessuno di noi è unico, tanto di quello che vediamo si ripete con sfumature diverse. E quello che ho vissuto sicuramente altri l’avranno vissuto in modo amplificato. Con la differenza che ho scelto di metterlo nero su bianco.
Senza la pretesa di essere un maestrino (e di quelli ne abbiamo fin troppi nella vita di tutti i giorni), buona lettura dei prossimi capitoli!!