Il pensiero mi è partito dopo aver visto quest’articolo su “The New Yorker“. Come sapete New York è “LA” città per eccellenza nel mio immaginario.
Le ore d’oro, quelle ore nelle quali il cielo assume una tonalità dorata, che si riflette su cose e persone. E in una giornata sono due questi momenti: quando il sole sorge e quando tramonta (che genio che sei eh??).
Ma non è l’ora in sè o il colore che fanno la differenza.
È lo stato d’animo che crea l’oro.
La sera, quando il sole tramonta, la giornata vola via. Ti senti leggero, tutte le preoccupazioni volano via. E pensi a ciò che ci sarà di bello, il giorno dopo o di lì a poche ore. Tutto finisce in quegli istanti, e ti puoi perdere nei tuoi pensieri in qualunque posto tu sia: immerso nel mare, al balcone di casa tua, in un parco, in una grande città, all’uscita dal lavoro.
Ma le ore d’oro mattutine sono le più sfuggenti, sono quelle che solo chi apprezza una nottata insonne può capire fino in fondo. Fresche, danno il via a tutto.
E non importa la stagione, estate o inverno. Le ore d’oro vale la pena viverle sempre.
Ne ho viste tante di ore d’oro: qui come dall’altra parte del mondo, da solo ma anche con le persone più importanti (più importanti per me). E ognuna è diversa da quelle precedenti, ognuna ha un suo perchè.
Perchè ho scritto questo articolo? Non c’è un vero motivo, mi andava di farlo. Come comporre una poesia, non ha un motivo, ma è una di quelle cose che ci piace fare per il gusto di farle.