Loro faranno la differenza

Sarà la situazione di crisi politica, sarà la vecchiaia, sarà la primavera. Sarà un po’ quello che vi pare, ma sono sempre stato uno che ha passato il tempo a “tirare fuori” quello che ho dentro la testa e metterlo nero su bianco in queste pagine. Ora invece, complice qualcuno con il quale perdo ore a scrivere e commentare argomenti ben superiori ad entrambi, sto passando più tempo a “mettere dentro” qualcosa in più nella mia mente.

La lettura, intesa non come mezzo d’informazione ma come piacere per il sapere in sé, grazie a chi me l’ha fatta riscoprire. E il Cinema, come forza delle immagini al servizio di una cultura più alta.
Proprio stanotte ho terminato quello che, secondo una libera catalogazione personale, può essere definito “Il Secolo Breve Britannico”, composto dai film “Il Discorso del Re”, “L’ora più buia” e “Dunkirk”.

Tre pellicole che meritano di essere viste una dietro l’altra. Umana la prima, epica la seconda e angosciante (ma con un finale degno di tutte e tre) la terza. Ma non voglio fare un “pippone apocalittico” sul valore del Regno Unito nel Secondo Conflitto Mondiale. No, voglio parlare di un’empatia, un’empatia che si è creata con poche frasi con due personaggi dei primi due film.

E sto parlando delle due protagoniste femminili de “Il Discorso del Re” e de “L’ora più buia”: Elizabeth Bowes-Lyon (Helena Bonham Carter) e Clementine “Clemmy” Churchill (Kristin Scott Thomas).
Punti in comune molti, tantissimi: mogli, innamorate, ambiziose.

Donne tremendamente toste, e con toste non intendo “turbofemministe” come si può leggere in accezione moderna. Hanno tutta la loro forza nel loro sguardo. Tutta quanta la loro ambizione. Mista ad un grande amore ed una grande tristezza. Eh già, perchè si rendono conto che condividere la vita con uomini in quei ruoli non è semplice, non è semplice perchè sanno che loro, e con loro si intende tutti gli aspetti legati ad una coppia, arriveranno sempre dopo. Dopo un regno da governare, una guerra da combattere. Ma sanno che senza di loro non esisterebbero nè un Re nè un Primo ministro. Loro sono la vera colonna sulla quale si regge tutta la forza di una nazione, senza esserne registe occulte. Per questo ho sentito un’enorme vicinanza umana non solo con i protagonisti ma anche con loro due.

E non sto parlando di cafonate come lo stare a casa a stirare le camicie.

Sanno che quel loro amore costerà tanto, tantissimo. Eppure hanno la forza di viverlo (e a volte di sacrificarsi per qualcosa che non vogliono) tutto fino alla fine.

Buona notte.

P.s. E i più maliziosi diranno “Eh già, nella tua megalomania ti vedi dalla parte dell’uomo, e se invece fossi a parti invertite????”…beh non ne so dare una lettura universale, ma posso dire cosa farei io se avessi accanto una Regina o una Primo ministro. Azzannerei alla giugulare (letteralmente, in più adoro la carne al sangue) chiunque provasse solo a dirle “Ma…”. Perchè esiste sempre un motivo per sacrificarsi per qualcuno che se lo merita.

P.p.s. E intanto micio micio sono arrivato a 100 articoli su questo mio blog…