Non fraintendetemi, è ancora “l’uomo politico” del paese, ma qualcosa si sta inceppando. La bestia non ruggisce più, anzi miagola, visto le ultime visite al “gattile”.
Questa volta la realtà ha preso il sopravvento, ed è lì ad attenderlo come l’aula del Parlamento dalla quale fugge.
La macchina del consenso mediatico di Salvini si basa essenzialmente su messaggi semplici, da “sentito dire” ripetuti da una comunità attiva costruita ad arte, che amplifica milioni di volte ogni suo messaggio. Grazie a questa comunità in parte reale ed in parte immaginaria è riuscito finora a veicolare il dibattito e i messaggi in un determinato modo.
E soprattutto, a distogliere le incapacità e gli errori politici veicolando ire e malumori verso “nemici”: una volta l’Europa, una volta la Sea Watch, una volta questo e una volta quello.
Ma questa volta una congiuntura astrale di eventi, secondo me dovuta all’estate più che altro, ha fatto in modo che l’attenzione dell’opinione pubblica e della comunità si abbassassero, e quindi Salvini non è più stato in grado di distogliere l’attenzione verso altri temi. E l’affaire Russia sta diventando l’arma a doppio taglio del Carroccio, poichè è impossibile da negare.
E quindi? Uscite scomposte, al limite del ridicolo, che tuttavia non vengono ben recepite dalla sua comunità, mai paga di nefandezze e di scaricare odio verso un nemico comune, chiunque esso sia.
Bene: è il momento di agire, di recuperare quel distacco, di costruire anche noi quella comunità in grado di amplificare i nostri messaggi. Con la differenza che possiamo costruirla sulla realtà, su persone vere. E sarà sempre più forte di una costruita sul falso.
La bestia non ruggisce più. Ed evitiamo che si svegli.