Una libera interpretazione dell’ “Amaca” di Michele Serra del 22/06/2018
Quei ragazzi sono il sintomo di qualcosa, qualcosa che inizia a muoversi, lentamente e in silenzio nel nostro paese.
Sottotraccia, ma c’è. E fa ben sperare.
La generazione che ha preceduto la mia è quella figlia dei “padri” del nostro paese, quelli che l’hanno ricostruita che hanno dato valori ai loro figli, sapendo di lasciargli un mondo e una realtà migliore di quella che han dovuto vivere loro.
I nostri genitori invece han faticato a trasmettere quei valori a noi, con noi intendo chi è nato tra gli anni ’80 e metà degli anni ’90. Generazione che ha fatto fatica perchè improvvisamente si è trovata senza valori trasmessi, con la fatica di dover lottare ogni giorno e senza la certezza di avere un futuro migliore del passato (molto comodo) che abbiamo vissuto finora.
Ma chi viene dopo di noi, chi è nato dalla metà degli anni ’90 in poi, ha qualcosa di diverso. Ambizione, sfrontatezza, rincorsa del successo, anche con tutti gli aspetti negativi che ciò comporta (il successo non significa avere beni materiali o disponibilità monetarie solamente, non tutto è quantificabile per dare una certezza). Ma con una sola consapevolezza: quella che i valori dei quali si è interrotta la catena di trasmissione saranno loro a doversene far carico e a ricostruirli, non dico da zero ma quasi. E quindi oramai è normale avere dei ragazzi che durante il loro giorno più importante (la maturità) organizzano una protesta, perchè sanno che c’è in ballo spesso qualcosa di più grande in ballo del loro semplice esame. Cosa che, sono convintissimo, non sarebbe successa nel 2009, quando la maturità l’ho affrontata io.
E sono un po’ più felice dopo questa notizia.
P.s. Buona Maturità Ragazzi!!