The importance of being (the) youngest

E stasera mi andava di riprendere a scrivere. Anche se siamo a settembre inoltrato, la politica riprende lentamente, come direbbe un mio amico “è come se venisse usato il calendario giuliano”. Appunto, quindi ora tutto riprende, anche le mie elucubrazioni notturne. Come vi siete magari accorti le mie riflessioni sono sempre “lente” per così dire, perchè da una frase che mi viene detta generalmente rimugino, ragiono, la analizzo e poi la ricostruisco. Generalmente se ne vale la pena ne nasce una riflessione. E la riflessione è partita da questa frase: “massì cosa cazzo serve iscriversi ed avere una tessera di un partito in tasca!!”. Oh bella, questo ragionamento mi mancava, specie perchè spesso tale nenia la sento ripetere da persone giovani, o comunque miei coetanei.

Magari mi lancerò in una serie di ovvietà, ma ovvietà che comunque non fa mai male ripetere. Così tanto per rinfrescare la memoria. Il significato di un giovane iscritto, che sia al partito o alla giovanile (sapete che è un termine che mi fa ribrezzo questo ma rende chiara l’idea), è molto più profondo di quello che sembra. Un ventenne che si iscrive non è una bandierina da sventolare di tanto in tanto per far vedere che c’è (e da usare a piacimento come una macchinina radiocomandata), ma è la garanzia di un futuro per quel partito. Non dico che debba essere per forza un futuro migliore o peggiore (si spera sempre di migliorare), ma semplicemente che un futuro possa esistere. E solo un giovane (ma anche giovane dentro perchè no) può avere la forza di pungolare quando serve e lottare, restare e resistere per cambiare qualcosa.

Manca l’ultima parte dell’articolo, ossia la risposta a colui che “rifiuta” la tessera. Non vuol dire solo essere garanzia di futuro ma anche una scommessa, una scommessa su sé stessi, perchè essere iscritto significa credere di poter rappresentare quel cambiamento tanto sperato e tanto sognato e vissuto. Non iscriversi invece vuol dire non credere nemmeno in sé stessi e nella propria capacità di essere qualcosa di “diverso” e nuovo. E ogni tanto ci si imbatte in quel ventenne che pensa di essere di più per definizione, di essere oltre qualunque tessera e qualunque regola, di essere più bravo a prescindere. Ecco, mai sfociare nel qualunquismo giovanilista, perchè probabilmente tale approccio orticellaro ti porta a non uscire nemmeno dalla via del tuo paese, tanto ci si sperde nell’adorazione delle proprie presunte capacità.

Quindi, o mio coetaneo: credi in te stesso, credi nel futuro che puoi essere e iscriviti, milita, lotta (leggi tanto) e fai fatica…la gratificazione arriverà quando anche solo una persona ti dirà: “Ho visto la dedizione e l’impegno che ci metti, e voglio farlo anche io!!” (semicit.)

Tutto questo per dirvi…

Buona ripresa dell’attività!!

E come sempre buona notte

Edoardo

P.s. Ho messo come foto l’inizio della Direzione Nazionale GD alla Festa dell’Unità di Milano non per dire che noi GD siamo più fighi (ok sì anche non lo nego), ma perchè meglio sintetizza quello che ho scritto in quest’articolo…e qualcuno che ci crede fino in fondo a quanto pare c’è ancora