È estate, e sembra non cambiare mai nulla

L’aria entra calda dalla zanzariera, con la finestra spalancata per il caldo, troppo caldo. Caldo che adoro sempre e comunque, sono fatto così.
Sdraiato sul letto, mentre alterno lo sguardo tra un libro che forse non finirò mai e il cellulare che continua a vibrare tra notifiche e messaggi. Mi guardo attorno e sono come sospeso tra la mia camera, piena di schermi e ammennicoli tecnologici, e il campo di grano con le spighe arse dal sole della giornata appena trascorsa che oscillano.

Ogni tanto i miei pensieri vengono interrotti da ticchettii, che non riesco a distinguere se dipendono da qualche insetto che prova ad entrare o normali spostamenti della zanzariera dovuti alla scarsa corrente d’aria.

Sento grilli che friniscono appena fuori dal davanzale, ma contrariamente a quanto farei di solito non mi sposto e nemmeno mi agito. Ancora più lontano sento qualche cane abbaiare e qualche animaletto, volpi o conigli selvatici, che attraversa il campo.

Vorrei addormentarmi esattamente così, senza spostare nulla esattamente come l’aria che entra dalla finestra, stanco per la giornata ma tutto sommato felice per ogni singola cosa, dall’agenda aperta sul tavolo al sottofondo della tv, mentre leggo con fatica, fatica dovuta un po’ al caldo un po’ alla mia pigrizia.

È estate, e sembra non cambiare mai nulla.