Identità ed Identificazione

Questa cosa non l’ha inventata Salvini. È una cosa molto antecedente, che si perde agli albori della politica. Ne troviamo tracce in ogni epoca storica, dall’antica Roma al periodo della rivoluzione francese.

E lì c’è la risposta, il modo per contrastare tutta questa deriva. Non è con un’indagine (giustissima, e umanamente spero pure che buttino via la chiave anche se questo rischia di farlo diventare un martire) che fermi una figura così, agirà sempre al di sopra di qualunque legge forte del consenso popolare.

Nota: tutto questo trip è partito da questo articolo della rivista Rollingstone.

Salvini fa una cosa semplice e ovvia, che amplifica una percezione della realtà distorta rispetto al vero e soprattutto catalizza sempre più consenso attorno a sé. Attorno a sé, incarnando in modo quasi fisico il suo progetto politico degno della peggior restaurazione.

Prima di tutto segue il sentimento comune e lo amplifica. Se dai commenti dei suoi post, nelle risposte ai suoi tweet o alle domande che gli vengono rivolte traspare un determinato sentimento o richiesta, lo amplifica e lo fa diventare sempre più grande. Agendo di conseguenza non con risposte, ma con azioni che creano questa distorsione e facendolo passare come una persona con tanta foga di trovare una soluzione drastica ed immediata. Impraticabile, e quindi è sempre colpa di un nemico, un cattivone esterno. Magistratura, sistema, non importa…non è mai colpa sua.

“Qual è il problema del paese?” –> “Gli immigrati!!” –> “Quelli sulla nave ci rubano il lavoro sono clandestini!!” –> “Indagato per sequestro?? Magistratura comunista” (spiegazione semplice semplice).

E una volta ottenuto questo effetto, tramite queste azioni c’è un’identificazione dell’elettore con l’eletto. Del popolo con il leader, una de sacralizzazione del “corpo del sovrano” che porta a vedere in quella persona un qualcuno di vicino, che “la pensa come me”, che “fa le stesse cose che vorrei fare io”.

Ed ecco il loop perfetto. Identificazione. Non mi stupirei che, da qui a qualche mese, il messaggio diventi “non riesco a governare come voglio”. Salta il governo attuale, si va al voto e la Lega prova l’all-in.

E il Movimento 5 Stelle…ah perchè esiste ancora? Non in termini numerici o di eletti, ma in termini di identità. Purtroppo quanto si è “tutto e il contrario di tutto”, quando “uno vale uno” si viene fagocitati, e chi ha il messaggio più forte vince. Cultura germanica e anglosassone.

La risposta è semplice, creare un’identità che possa contrastare la sua identità, la sua identificazione. Ma non un’identità basata sul non essere come lui (anche, ma non solo, altrimenti quando viene a mancare l’altro tu non hai più nulla) ma su un insieme di valori, di proposte che creano comunanza tra singoli vera e forte.

Se hai un’identità, se sai veramente chi sei, sai dove vuoi andare e cosa vuoi incarnare e costruire.

Quella nave ha creato un pezzo della nostra nuova identità. Ora non perdiamola.