No, non è un buon segno.

Lo premetto sempre ogni volta che scrivo un articolo su una tematica di politica estera. Non sono un esterofilo, e magari spesso sbaglio perchè applico schemi della politica nostrana in paesi con un sistema totalmente diverso.

Però sono giorni che ci penso, da dopo il primo dibattito (e nonostante tutto, non è detto che sarà l’ultimo…magari dei faccia a faccia web?) tra Joe e Trump. Sì, Joe, faccio il tifo per lui fin dalle primissime primarie dove sembrava fuori dai giochi, e dopo spiegherò il perchè.

Ma ora questo Donald Trump malato di Covid, dopo i primi “gnè gnè gli sta bene, ma speriamo guarisca presto, poverino” rischia di cambiare tutto. E non so se in meglio o in peggio.

Tutto dipende da una cosa. Dal 25° emendamento. Che per ora non è stato invocato.

Questo emendamento dice sostanzialmente che, se il Presidente degli Stati Uniti è temporaneamente impossibilitato nella guida della nazione, gli subentra temporaneamente il Vicepresidente. È successo solo tre volte nella storia, Bush padre succedette a Reagan per un giorno e Dick Cheney succedette a Bush figlio per due giorni, nel 2002 e nel 2007. Ma se il Presidente è temporaneamente sospeso dalla guida degli USA, a ragion di logica è impossibilitato anche nel fare campagna elettorale e altri tipi di attività connesse alle elezioni…ma Trump rispetterà questo “divieto”?

Trump agisce sempre sopra le righe, al di fuori o comunque al limite delle regole democratiche del paese, e quindi nulla vieta che, se venisse invocato questo emendamento a causa della sua malattia, lui comunque potrebbe portare avanti la sua campagna elettorale direttamente senza avere il peso del governo del paese, affidato temporaneamente ad un Mike Pence che tirerà a campare fino al 4 novembre.

A questo punto mi sovviene uno dei film che più mi ha colpito in questi ultimi anni, “Vice – L’uomo dell’ombra”, il film dedicato alla vita di Dick Cheney. Bene, Cheney durante la sua prima campagna elettorale ha un infarto, che non gli permette di portare avanti “la macchina”, ma affida tutto alla sua sostenitrice numero uno, la moglie, e nonostante tutto Cheney viene eletto.

E a questo punto, dopo questo racconto, vi risulta difficile immaginarvi una Ivanka Trump (Ivanka, Melania oltre ad essere malata non è adatta a portare avanti una campagna elettorale, troppo comprimaria nella soap opera della Presidenza americana) che sostituisce il padre in tutto e per tutto?

D’altronde, Ivanka può sembrare moderata, non è Donald…

E se Trump dovesse perdere, sarebbe in grado negli ultimi mesi prima dell’insediamento del nuovo Presidente, di essere garante del risultato delle elezioni e dell’ordine democratico del paese? La mano sul fuoco non ce la metterei, anche perchè come mi ha detto una cara persona qualche sera fai “noi pensiamo sempre alle reazioni e alle conseguenze di chi vince, mai di chi perde…”.

Comunque, forza Joe. È sempre stato l’unico in grado di battere Trump. Sanders, Ocasio Cortez, O’Rurke, la stessa Harris, non avrebbero potuto farcela. E ora vi spiego il mio punto di vista.

In America, sistema partitico bipolare per eccellenza, entrambi gli schieramenti partono dal 40-45% dei voti (DEI VOTI!!! Badate bene, non dei grandi elettori, quella è tutta un’altra zuppa), quindi bisogna lavorare durante la campagna elettorale su quel 10% di popolazione indecisa. E gli USA sono passati da un estremo ad un altro, da un nero progressista (e figo…perchè Obama è l’unico mito in politica che ho, nonostante i suoi errori) ad un pazzoide evasore fiscale schizzato (e non paragonatemelo a Reagan per l’amor di Dio, i Repubblicani veri vanno rispettati anche nella memoria). Ora vogliono tranquillità, un “usato garantito” in un periodo di incertezze, specie con una pandemia in corso gestita malissimo dal pazzoide (tanto tranquilli, chi vota Trump è forse peggio di chi in Italia chiama Salvini “Capitano”, lo voterebbero comunque).

Quindi, un uomo, bianco, cristiano, liberale sì ma non troppo il giusto, possibilmente proveniente dal ceto ricco. In poche parole Joe Biden. Democratico, quindi comunque il blocco duro non può esimersi dal sostenerlo, ma anche ai Repubblicani moderati in senso nobile Joe non dispiace, anzi, un po’ lo sentono parte di loro. E soprattutto ne hanno le tasche piene di Donald. E non è che Joe brilli per temi, iniziative o che altro, ma non è Trump, che ha talmente agito al di fuori da ogni controllo che non piace nemmeno più ai suoi controllori.

Uomo, bianco, cristiano, liberale sì ma non troppo, ricco. Agli americani piace questo, sad but true.

In ogni caso, OBAMA SALVACI TU!!!

Qui, per i più nerd della politica a stelle e strisce, vi post il trailer di “Vice – L’uomo dell’ombra”.