Secondo commento: Il PD fa il PD, ed era ora.

Dopo il primo commento (FISCHIA ANCORA IL VENTO!!) ecco qui il secondo, un po’ più lungo (non troppo) e ragionato.

Il PD vince quando fa il PD, quando è plurale, quando riesce ad essere comunità e territorio, con tutti i suoi pregi e difetti.

Un partito umano, fatto di persone, che costruiscono. Magari che sbagliano anche, ma che incarnano quello che il partito dovrebbe essere.

Calandomi un attimo nel territorio, non c’è solo questo. Alcune vittorie non sono solo frutto di un PD che fa il PD, ma anche di un’inversione di tendenza. Il messaggio della Lega è saturo, sempre più saturo, e la classe dirigente salviniana non ha raggiunto e probabilmente non raggiungerà quel grado di maturità politica tale da essere sia politica che territorio. Una classe dirigente giovane che viene mandata in soffitta (è già successo anche con la precedente classe dirigente del PD).

E ora, che fare? Il PD ha un’occasione storica. Ha il pallone sul dischetto. O è in grado di dare forza a questa nuova classe dirigente di partito che ha vinto nel territorio, la forma politicamente e la porta dentro di sé in modo nuovo, oppure rischia di sbagliare questo rigore.

Ed è ora di dare forma, nel territorio, in Lombardia, a Como, alla piattaforma politica del Partito Democratico. Quello che fa il PD.

Ma intanto, aldilà delle analisi, godiamoci questo bel risultato.

1 thought on “Secondo commento: Il PD fa il PD, ed era ora.”

  1. Assolutamente vero, il PD vince quando lavora sul territorio, dialoga con i cittadini, spiega bene qual è la nostra politica, convince e fa convincere della bontà del suo operato. Insomma, appunto, quando si comporta da partito popolare e inclusivo.☺️

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