Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è squallido

Lo ammetto: House of Cards, sebbene sia solo all’inizio della seconda stagione e con parecchio da recuperare, mi ha stregato. Cerebrale, machiavellico, sottile…eppure mi ha disgustato. Ma quindi penserete che mi sia totalmente rintronato, come fa a piacermi una cosa che trovo squallida? Però è così.

Frank Underwood rappresenta nell’immaginario il politico in carriera che farebbe di tutto per arrivare dove vuole: è cinico, spietato, tremendamente realista. Sa ciò che vuole e se lo prende senza troppe cerimonie. Quello che conta è il risultato, non come ci arrivi. Eppure sono ancora disgustato.

È vero che quello che contano sono gli obiettivi e i risultati, ma ci sono delle regole quasi invisibili e flebili che non si possono superare dal mio punto di vista. Non è vero che tutto è lecito. O meglio rientra tutto nella libera scelta dell’individuo, e tutto quello che fai o compi prima o poi verrà a galla. Presentandoti il conto a tempo debito e quasi sempre quando meno te lo aspetti.

Quindi perchè HoC piace così tanto, a me compreso? Perchè sotto sotto ammiriamo un po’ tutti Frank, perchè vorremmo essere un po’ come lui spietati, glaciali e liberarci di quel carico di remore che abbiamo nel nostro agire, cosa che Frank non ha.

Voglio spezzare anche una lancia a favore di Claire, che lavora meglio di uno spin doctor, e dalla quale forse noi tutti telespettatori siamo un po’ attratti (non proprio da tutti tutti i suoi aspetti eh). Anche se la relazione tra Francis e Claire dimostra quanto possa essere pericolosa e contorta la commistione tra amore e politica, tra potere e sesso. E che serva da monito a tutti i livelli.

Tempo fa veniva proposto House of Cards come modello di formazione politica, o comunque come base di studio: ora che l’ho visto questo mi fa arricciare il naso, e anche parecchio. Non si può far passare un messaggio così negativo come “agisci in modo spietato per arrivare dove vuoi” in una mente in formazione, è una serie da guardare successivamente quando già sei in grado di stabilire e di dire cosa puoi fare e cosa sai fare, senza immaginare che tutto si riduca in un complotto dietro le quinte. Anche perchè non è e non può essere tutto così.

E quello che resta è lo squallore di Underwood, una cinicità che lo rende a tratti mostruoso. Con una puntina di eroe decadente. Anche se fa riflettere un aspetto: se mai si incontrasse un Underwood, probabilmente l’unico modo per batterlo è scendere al suo livello, combattere con lui ad armi pari. E purtroppo diventando come lui, è inevitabile.

E adesso prima di dormire sapete che faccio? Mi guardo una puntata di House of Cards ovviamente!!

Magari quando lo finisco ci scrivo un altro articolo più completo…

Buona notte

Edoardo