Caro PD,

non ti avevo ancora fatto gli auguri di buon compleanno. Ma non scriverti proprio nulla e limitarmi ad un post condiviso mi sembrava troppo poco. Non faccio parte dei tuoi fondatori e me ne rammarico, purtroppo a 20 anni si fanno errori e si agisce credendo di pensarla diversamente. Forse 9 anni fa avrei dovuto essere anche io in fila per votare alle tue prime primarie. Ma tant’è conta poco guardare il passato, preferisco vedere quello che c’è davanti a me.

Ma ti ho dato tutto quello che potevo dal 2012 fino ad oggi, non so se tanto o poco, ma in ogni caso tutto quello che potevo. E continuerò a farlo. Sì perché nonostante i tuoi alti e bassi (purtroppo ci sono anche quelli…a tutti i livelli) ci sono tante persone che amo chiamare “compagni”.  E altri ancora sono diventati parte della mia “seconda famiglia”, tanto che sono diventati dei veri e propri fratelli.

Con te sono cresciuto tanto. Ho imparato qual è il vero significato della parola “Politica”. Politica è partecipare un dibattito, organizzare un evento, fare volantinaggio in piazza, parlare con le persone, scrivere una proposta o una mozione congressuale, partecipare ad una scuola di formazione. Tu caro PD a differenza degli altri sei ancora tutto questo.

Ti ho anche odiato, non sempre è stato tutto rosa e fiori. Rabbia, frustrazioni, nottate perse. Litigate. Ma non ti chiedo indietro nulla, perché tutto ciò fa parte della crescita. Non tutto funziona perfettamente, non ci possiamo fare niente. A volte qualcuno se ne va, qualcuno torna, qualcuno arriva. Fa parte delle vicende umane (e leggasi politiche). Spiace, ma l’importante è che non si perda la stima tra i singoli. Alle persone che credono davvero in te chiedo un alto livello umano, alla fine chiedo solo questo. Un alto livello umano.

Con te rifarei tutto quello che ho fatto da quando sono arrivato. Ma hai ancora solo 9 anni, e si vede che hai ancora tanta strada da fare, molto da maturare e da farci maturare.

Buon compleanno PD, cento di questi giorni.