Radio Vinile

Era da un po’ che ci pensavo…e pensa, e pensa, e pensa.

Come sapete la radio è una di quelle cose che mi fanno battere il cuore, da sempre.

E venerdì sera finalmente parte il mio esperimento, il mio giocattolo. La mia radio. Radio Vinile, il nome l’ha scelto mio padre, così in due secondi, il primo nome che gli è venuto in mente, ma non è un caso. Il programma, il primo programma, il “test”, si intitolerà “In diretta nel vento”, e verrà lanciato venerdì 16, dalle 23.00 alle 01.00. Questo nome invece l’ho scelto io, e anche lì non è un caso.

Non vi racconto la storia di Radio Reporter con il “dizionario di Ho perso le Parole” su come tutto è cominciato. Ma ne ho altre due appunto, due belle storielle sui nomi che abbiamo scelto.

Mio padre a 17 anni, con il suo primo stipendio, comprò uno stereo con giradischi, un Imperial quadrifonico, prodotto dalla Elmephon di Saronno. Bellissimo, stupendo, con un suono caldo e appunto con quella particolarità, appunto la quadrifonia, che lo rende unico al giorno d’oggi. Ha funzionato in casa nostra fino a quando io a quattro anni mi misi a giocare con la puntina e…tac, puntina spezzata e giradischi andato. È finito in cantina, fino a qualche annetto dopo dove è tornato sul tavolino del salotto ovviamente con il giradischi rotto, ma con tutte le altre funzioni (radio, cassette etc.) perfettamente funzionanti.
Nel 2006 traslocammo, e l’Imperial è finito nuovamente a fare muffa in cantina. Anno 2010, altro trasloco, ma lo stereo questa volta finisce sul comò in camera mia, e comincia la sua nuova vita. Prima ci ho collegato un bluetooth (avete capito bene, un bluetooth su uno stereo del 1975)…e poi abbiamo riconato le casse originali dello stereo, poi abbiamo aggiunto due casse Pioneer, per un totale di 220 watt di potenza. Ma le vere chicche sono stati il cambio di tutti i condensatori e soprattutto montato una nuova puntina sul braccio.

E lì ha ripreso a cantare, il caro vecchio Imperial. E io ho scoperto i vinili, ascoltati e cantati fino ad ore improbabili (e ne ho comprati una marea). Ed è la cosa più divertente che io e mio padre stiamo costruendo…fino a venerdì, poi ce ne sarà un’altra, ugualmente divertente.

Ed ecco perchè “Radio Vinile”, perchè dai vinili tutto ha ricominciato a cantare.

“In diretta nel vento” invece è un po’ più facile. Il titolo è preso da una canzone del 1977 dell’album “Rotolando Respirando” dei Pooh, ed in questo brano viene raccontata la storia di un giovane speaker radiofonica, nelle prime radio libere, che riceve di notte le telefonate degli ascoltatori. Tutte le notti riceve la telefonata di una ragazza, ed inizia “l’immaginazione” dello speaker che si immagina appunto questa ragazza mentre parla. Alla fine della canzone il sole sorge, e ricomincia poi il giorno e la notte.

Questa canzone l’ho sempre ascoltata in casa mia, ma gli ho dato il valore che ha ora per me nel 2006, quando me la ascoltavo di notte durante quel trasloco già citato. E mi immaginavo di essere io quello speaker che riceve le telefonate di notte.

Ma di notte, non di giorno, perchè di notte si è più liberi, più protetti, più nudi, più noi. E così, sempre nel 2006, ho scritto al mio “mito radiofonico” Emilio Bianchi (da 30 anni è la voce che ascolto ogni sacrosanta mattina, e la mattina non inizia se non c’è il Bianchi) chiedendo se fosse possibile fare una notte, solo una notte, in diretta in radio e ricevere le telefonate degli ascoltatori, insieme a mio padre. Avevo quel sogno. La sua risposta mi è rimasta incisa nella mente: “Anche a me piacerebbe per una volta giocare una sola partita in Serie A con il Milan, ma purtroppo non è possibile. Però complimenti, quello tuo e di tuo padre è proprio un bel sogno”.

Non ho mai smesso di fare comparsate in radio, mai. Ad ogni occasione possibile. E mi diverto. Eccome se mi diverto. Qualche annetto fa ho fatto anche la prova di un live su Spreaker (Piattaforma che useremo anche venerdì).

Venerdì scorso, in una bellissima intervista che un caro amico ha voluto e ci ha tenuto a farmi (del quale lo ringrazio profondamente, perchè davvero mi ha fatto bene, tanto) sono tornato a riflettere sulla radio e sulla possibilità di fare questa “pazzia”.

Ci ho pensato, e ripensato. Ho trovato un luogo, ho messo insieme in velocità un po’ di attrezzatura, ho preparato una scaletta…e venerdì si parte. “In diretta nel vento” perchè saremo in diretta, io e mio padre, e gli ascoltatori (tanti o pochi non mi interessa). E la musica.

Ci sentiamo venerdì, “In diretta nel vento” su “Radio Vinile” dalle 23.00.

(seguirà link per la diretta)